11 gennaio 2011

Peyote

Sai cose
Il Peyote (Lophophora Williamsii) è un cactus rotondo, di piccole dimensioni. La porzione che fuoriesce dal terreno è chiamata “boton” (bocciolo). Il metodo più comune di consumo del peyote consiste nella raccolta dei “botones”, accuratamente puliti da polvere, spine e prolungamenti lanosi, che vengono poi mangiati preferibilmente freschi o disseccati. In Italia si trova già essiccato, proveniente il più delle volte dall’Olanda. Il sapore è generalmente molto amaro, per cui viene spesso preparato allo scopo di ricavarne una pasta o un infuso che possono essere addolciti, conservando tutte le proprietà psico-attive. Il Peyote in Italia è illegale!

La storia...

Il Peyote rappresenta una delle droghe allucinogene più popolari e considerate fra le popolazioni indigene del Messico, al punto che per loro è a tutti gli effetti un Dio. Il suo uso risale a prima della storia scritta, e le caratteristiche religioso-rituali del consumo si traducevano in complesse cerimonie, con peregrinazioni di intere tribù nel deserto. E’ considerato una guida, una porta sacra che si venera e adempie al compito di curare, aiutare la crescita spirituale di cui le popolazioni indigene hanno bisogno per operare nella conservazione della vita e del mondo. Con l'arrivo dei Conquistadores spagnoli, e con l'introduzione forzata del cattolicesimo, l'uso del peyote fu considerato peccaminoso e diabolico, ma i tentativi protratti ed estremamente violenti di estirparne il consumo fallirono, al punto che il suo uso finì per estendersi dal sud del Messico, attraverso il nord America, alle pianure centro-occidentali del continente fino al Canada.
La mescalina, il principale fra i principi attivi contenuti nel cactus e responsabile dell’effetto allucinogeno, fu isolata dal Dott. Heffter nel 1896. Da allora è stata utilizzata da un certo numero di artisti, filosofi, psicologi e ricercatori, i quali hanno contribuito alla diffusione che il peyote e la mescalina ebbero poi nella cultura psichedelica degli anni '60 e '70. Fra i più importanti contributi di ricerca ricordiamo Le Porte della Percezione, che ispirò a Jim Morrison il nome della sua famosissima band e Paradiso e Inferno, entrambi di Aldous Huxley.

Sai cosa fa?
La mescalina, nella sua struttura molecolare, è simile alla noradrenalina, un neurotrasmettitore normalmente presente nel cervello: come la noradrenalina, funziona come una chiave che apre le porte di funzioni cerebrali e percettive. Le visioni colorate che si sperimentano con l'uso del peyote sono dovute alla mescalina.
Come tutti gli allucinogeni il peyote non genera una dipendenza fisica, ma può portare ad una dipendenza psicologica; inoltre genera una fortissima tolleranza: la stessa sostanza assunta dopo pochi giorni non dà più lo stesso effetto e si tende quindi a fare uso di quantitativi maggiori.

Effetti

(1° Fase) Effetti fisici : a circa mezz'ora dall'ingestione sopraggiunge nausea, vertigini e possibile vomito. Questo malessere tende a scomparire nel giro di 45 min - 1 ora. Sale la pressione sanguigna e aumenta il battito cardiaco. Con il termine della nausea si verifica il secondo effetto fisico rilevante: una forte salivazione e una tensione dei muscoli del collo e della mandibola. Le sensazioni di fame, sete e fatica scompaiono completamente.
(2° Fase) Effetti psichici : a 1 o 2 ore (in alcuni casi anche 3) di distanza dall'ingestione inizia l'attività psichedelica vera e propria, che ricorda quella dell'LSD: si è soggetti ad un “rush” di energia fisica e di euforia, si producono alterazioni visive e auditive, accompagnate da un marcato intensificarsi della percezione dei colori.
Le pupille tendono a dilatarsi e si produce una sensazione di maggiore acuità visiva, soprattutto in relazione a piccoli oggetti o dettagli (i sassi su una strada, la trama di un tessuto, etc).
 (3°Fase) Effetti enteogenici  (sensazioni di contatto profondo con la realtà interiore ed esterna, atteggiamento contemplativo, disposizione alla pace interiore) : nella terza e ultima fase subentra un senso di grande pace interiore; con l'affievolirsi delle sensazioni di energia si passa ad uno stato di maggiore contemplazione, sia rispetto al mondo esterno che al proprio mondo interiore. Si sviluppa un contatto di tipo “empatico”, di “fusione” con le cose e le forme di vita che ci circondano: si possono sperimentare vere e proprie allucinazioni (es: vedere lo “spirito” di un animale).
E' comune sperimentare la visione di fenomeni luminosi che si muovono tutt'intorno, spettacoli di luci e suoni. L'azione della mescalina sulla zona del cervello collegata al nervo ottico produce effetti di sinestesia, cioè sovrapposizioni dei sensi (es: sentire il profumo dei colori).
Tra gli altri sintomi riportati dell'intossicazione si ricordano l'insonnia, una lieve anestetizzazione della cute, aumento della diuresi e della sete e una blanda azione afrodisiaca.

Occhio pero!
Il potere allucinogeno del peyote, modificando lo stato di coscienza e le percezioni sensoriali, può provocare effetti che possono variare da visioni paradisiache fino a incubi terrificanti; in questo senso è dimostrato che il setting (il luogo, la situazione, la compagnia) e il set (il proprio stato d'animo, l'umore, la disposizione mentale) sono determinanti sugli effetti che possono durare anche fino a 12 ore! Per questo motivo chi è comunque determinato ad avere un'esperienza con il peyote sappia che è importante scegliere una situazione tranquilla e piacevole e avere con sé persone di cui ci si fida. La facoltà di giudizio può essere modificata e anche le cose più banali come attraversare una strada possono diventare pericolose; inoltre le percezioni si dilatano e si perde facilmente il senso del tempo. Come tutti gli allucinogeni, il peyote ha una ricaduta molto intensa sul funzionamento neuro-fisiologico del cervello, per cui non è una sostanza da prendere alla leggera e non va assunta ad intervalli ravvicinati. Anche la “discesa” va gestita con cautela perché una volta svaniti gli effetti sopraggiunge un senso di stanchezza, ansia e irritabilità. Un “viaggio” è una potente esperienza di esplorazione interiore; ci può mettere a confronto con parti di noi stessi che non siamo ancora pronti ad affrontare o che abbiamo “rimosso”, e lascia sempre un ricordo, buono o cattivo. Per questi motivi l'uso del peyote è assolutamente sconsigliato a chi soffre di disturbi psichici.

I rischi

Effetti e rischi di ogni sostanza variano sensibilmente da persona a persona e sono condizionati dallo stato di salute del soggetto e dalla modalità e quantità di assunzione.
Rischi a breve termine : l'esperienza con allucinogeni comporta non solo un'alterazione del mondo esterno ma anche un viaggio interiore, durante il quale si possono incontrare parti di sé non facili da accettare: ricordi, ansie e paure. Una crisi psicotica è il rischio più alto a cui si può andare incontro: in questo caso bisogna ricorrere ad uno specialista.
Rischi a medio e lungo termine : pur non essendo dimostrato l'insorgere di danni cerebrali permanenti causati dall'uso di psichedelici, i rischi a lungo termine sono legati all'eccessiva frequenza di assunzione. Soprattutto per quanto riguarda soggetti giovani, che non hanno ancora completato i processi di maturazione psicologica, l'uso di queste sostanze può compromettere significativamente l'equilibrio psichico scatenando depressione, insonnia, psicosi e disturbi paranoici. Può inoltre succedere che si verifichino casi di flashback, ovvero l'improvvisa ricomparsa di percezioni alterate a distanza di tempo dall'assunzione.
Bad trip : è uno dei rischi maggiori di un'esperienza con allucinogeni e le cause possono essere diverse: dosaggio eccessivo, mix con altre sostanze, set e setting inadeguati. In una prima fase possono manifestarsi stati ansiosi e angoscia, che possono essere superati o sfociare in crisi di panico e psicosi. Nella maggior parte dei casi al cessare degli effetti della sostanza assunta scompaiono tutti i sintomi del bad trip, ma possono permanere difficoltà nell'analizzare con lucidità l'accaduto.

...E ora tutelati!!
Ø  Non assumere peyote se hai disturbi fisici o psichici.
Ø  Se hai deciso di prendere peyote, fallo con gente di cui ti fidi e in un contesto rassicurante. Una persona fidata e lucida che ti affianca nel “viaggio” può aiutarti a superare eventuali momenti difficili.
Ø  Non mangiare 2 ore prima e 2 ore dopo l'assunzione; se vomiti butta fuori tutto. Non resistere agli stimoli!
Ø  Sotto l'effetto della sostanza è importante bere spesso acqua per idratarsi, evitando l'alcol perchè contribuisce alla disidratazione.
Ø  Evita di mixare peyote con altre sostanze, soprattutto con alcol.
      Aumentano esponenzialmente i rischi!
Ø  Se gli effetti non si fanno sentire, aspetta prima di assumerne ancora! La salita a volte dura più del previsto. I dosaggi sono difficili da quantificare: è meglio procedere con assunzioni di quantità minime e aspettare almeno 40 minuti da un assunzione all'altra.
Ø  Evita situazioni che richiedano concentrazione o responsabilità, come guidare, nuotare o correre, e ambienti che possano risultare rischiosi anche solo per la presenza di finestre o rampe di scale.
Ø  Evita di usare peyote in ambienti affollati (rave o discoteche), l’effetto di queste sostanze necessita di un ambiente tranquillo.
Ø  Se senti sensazioni spiacevoli o ansia cerca di stare tranquillo e non farti prendere dal panico, lascia che gli effetti facciano il loro corso. Più provi a controllare il viaggio più rischi di entrare nel bad trip. Lasciati andare e aspetta che il viaggio finisca: con la fine degli effetti finirà anche il bad trip.
Ø  Quando arriva la “discesa” riposati, distenditi e mangia prodotti che contengono zucchero e vitamine.
Ø  Evita di ripetere l'esperienza prima di alcune settimane. Farne un uso troppo frequente attenua gli effetti ed aumenta i rischi.
Ø  Se qualcuno sta facendo un “brutto viaggio” è importante stargli vicino e rassicurarlo parlando lentamente e con dolcezza, facendo presente che ciò che la persona vede non è propriamente “reale”. Se la situazione persiste o peggiora (con perdita di conoscenza, tremori incontrollati o convulsioni) è il caso di chiamare immediatamente una ambulanza.
Solo i medici possono somministrare farmaci che consentano una rapida discesa degli effetti.

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