11 gennaio 2011

Ecstasy


Sai cose’?

“Ecstasy” è il nome di strada che viene dato alla metilendiossimetamfetamina (MDMA), un composto semisintetico ottenuto dal safrolo, uno degli oli essenziali presenti nella noce moscata, nella vaniglia e in diverse altre spezie.
E’ una molecola che combina una parte eccitante (amfetamina) e una allucinogena. Questa sostanza è definita “empatogena” in quanto ha un’influenza notevole a livello comunicativo ed emozionale: spesso viene usata per sentirsi in armonia con gli altri, con se stessi e con il mondo circostante.
L’ecstasy è spesso considerata una droga innocua, anche perché ha un aspetto accattivante: viene venduta sotto forma di pastiglie (“pasticche”, ”paste”, “gomme”) vivacemente colorate con loghi divertenti e popolari. Si può trovare però anche in cristalli (polvere) che vengono sniffati o disciolti in acqua e iniettati (ricordati che in questo modo può essere ancora più pericoloso!). E’ un composto sintetico, prodotto in laboratori artigianali, motivo per cui non si sa mai esattamente quello che ci si può trovare dentro: l’MDMA che si trova sul mercato non è mai puro, ma sempre mescolato (tagliato) con altre sostanze. Quindi “calarsi” una pasticca è in realtà un salto nel buio!

La storia...

La casa farmaceutica Merck sintetizzò l’MDMA nel 1912, per commercializzarlo come farmaco dimagrante: inizialmente non lo fece a causa dei suoi effetti collaterali ma lo brevettò ugualmente due ani dopo. Durante la prima guerra mondiale, la molecola venne somministrata ai soldati per combattere la paura, la sete e la stanchezza. Circa trent’anni dopo cominciò una sperimentazione dell’MDMA, condotta dall’Army Chemical Center dell’esercito americano: si tentò di scoprire se la molecola potesse essere usata come “siero della verità” ma i risultati non furono quelli sperati, così il centro medico abbandonò le ricerche. Nel 1972 riemerse il brevetto della Merck; infatti A. Shulgin, un chimico statunitense, convinto sostenitore dell’impiego delle droghe in psicoterapia, sperimentò personalmente l’MDMA e ne descrisse gli effetti: fu così che convinse i colleghi della West Coast ad iniziare una sperimentazione clinica della sostanza sui loro pazienti. Qualche anno dopo il consumo diffuso dell’“Empathy” (primo nome dell’ecstasy), diventò una realtà negli ambienti underground della controcultura californiana e statunitense. In dieci anni, la sostanza entrò nell’ambiente house ed il suo uso ricreazionale si diffuse oltre oceano: dagli Usa all’isola di Ibiza, poi in Inghilterra e velocemente in tutta l’Europa. In Italia, l’Ecstasy è illegale dal 1988.

Sai cosa fa?
L’MDMA agisce sul cervello interagendo nel sistema dei neurotrasmettitori, in particolare della serotonina, una sostanza presente nel nostro cervello che regola l’umore, il sonno, l’appetito e anche la percezione della realtà.
Gli effetti sono soggettivi e dipendono in larga parte dall’ambiente in cui viene assunta la sostanza. L’Ecstasy viene utilizzata per uscire dal quotidiano, soprattutto in situazioni in cui non si vuole sentire la stanchezza, per ballare fino al mattino, per sentirsi in armonia con gli altri, per rimuovere le barriere emotive e comunicative e parlare più facilmente. Agendo sulla serotonina, infatti provoca un aumento di questa sostanza in diverse aree cerebrali portando vari effetti psicologici tra cui una forte sensazione di benessere e di confidenza con gli altri. Per questo l’ecstasy viene definita “entactogena” o “empatogena” (che favorisce l’empatia, quindi la capacità di immedesimarsi nei pensieri e negli stati d’animo di un’altra persona)… anche se spesso lo stato di confusione che si prova o gli effetti collaterali che si presentano, non permettono nulla di tutto questo!

Effetti
L’Ecstasy agisce sul corpo aumentando i battiti cardiaci e il respiro, alza la temperatura e la pressione sanguigna; rende arida la bocca, provoca nausea, crampi, tensione muscolare e mascellare, eccesso di sudorazione, tremori. Sale dopo circa 30/60 minuti dall’assunzione ma gli effetti possono durare per 4/6 ore, per poi scendere. La maggior presenza di serotonina rispetto ai valori normali provoca un aumento degli impulsi nervosi legati all’attività fisica e cerebrale; fa sparire le inibizioni e facilita i rapporti umani. In fase di down (discesa) si presenta però spesso apatia, depressione, ansia e frustrazione.

Occhio pero!
Nell’utilizzo di questa sostanza c’è, come per tutte le altre sostanze, un momento in cui essa sale, un “picco” (momento centrale in cui si sperimentano gli effetti psicoattivi) e una “discesa”. È proprio nella fase di “down” che arrivano gli effetti indesiderati: forte sensazione di stanchezza, mal di testa, irritabilità e sonnolenza. A questo punto è molto importante riposarsi, cercare di stare tranquilli ed evitare di compiere azioni che richiedano concentrazione e riflessi pronti: potresti mettere in serio pericolo la tua vita e quella degli altri!

I rischi

...a breve termine!
Quando si assumono sostanze eccitanti, si deve tenere presente uno dei pericoli più grandi: bevendo poca acqua, in situazioni affollate e di ballo sfrenato, si rischia il “colpo di calore”. È un aumento velocissimo della temperatura corporea, anche fin sopra ai 42°, con un contemporaneo aumento della pressione sanguigna. Quindi è facile capire come il colpo di calore possa essere fatale: sopra i 40° il sangue inizia a formare grumi o emboli che rendono impossibile la normale circolazione, portando alla morte dei tessuti non più irrorati dal sangue. I casi più gravi possono portare a ictus cerebrale o ad arresto cardiaco.
Un altro pericolo è rappresentato da sostanze altamente tossiche presenti nelle paste: ad esempio si può avere un’intossicazione acuta da piombo, che può portare anche alla morte.
a medio e lungo termine!
A causa delle sostanze usate per la fabbricazione in compresse, le pastiglie possono contenere solventi e reagenti residui della lavorazione, come piombo o altri metalli: questi possono portare insufficienze renali e far insorgere patologie al fegato. L’eccessiva frequenza di assunzione può essere pericolosa, infatti il tempo necessario per riequilibrare i livelli di serotonina dopo aver assunto MDMA è di circa 40 giorni. Se non si rispetta questo tempo, sovrastimolando le cellule cerebrali, si può andare incontro a disfunzioni del sistema neurochimico e a problemi psichici, come disturbi della personalità, depressione, irascibilità, manie di persecuzione, fobie e problemi di memoria.

...E ora tutelati!!
Ø  Se decidi di prendere una gomma, non calarla tutta subito, ma solo un quartino e aspetta: ricordati sempre che non puoi essere certo di quello che contiene!
Ø  Se durante la salita ti senti angosciato, non agitarti e non fare resistenza: questa sensazione passerà da sola. Se continua, non esitare a chiedere aiuto!
Ø  Non assumere ecstasy se soffri di problemi cardiaci o di ipertensione! Può essere davvero molto pericoloso, addirittura fatale!
Ø  Evita di guidare, anche quando senti che gli effetti sono terminati perchè può arrivare il “down” e provocare colpi di sonno.
Ø  Bevi spesso acqua e indossa vestiti in cotone che permettono la traspirazione: così puoi evitare la disidratazione e il colpo di calore. Cerca di fermarti periodicamente per rinfrescarti.
Ø  Non restare in pista tutta la notte; fai qualche pausa ogni tanto, prendi un po’ d’aria e cerca di rilassarti!
Ø  Se ti sanguina il naso, non sudi, ti gira la testa, avverti dei crampi, mal di testa e vomito, se ti senti confuso, irritabile o se per caso ti accorgi che non riesci a fare la pipì anche se ti scappa, oppure se riesci a farla ti accorgi che il suo colore è molto scuro, FAI ATTENZIONE!
smetti di ballare     rilassati       bevi acqua o integratori salini    rinfrescati
Ø  Evita di mixare ecstasy con altre sostanze: soprattutto alcol che amplifica il rischio di disidratazione e gli effetti collaterali di entrambe le sostanze.
Ø  L’ecstasy facilita i rapporti umani e quindi anche quelli sessuali: aumentano i rischi di rapporti non protetti con sconosciuti!

...sai cosa fare se qualcuno sta male?
In caso di “colpo di calore” o di “bad trip” (brutto viaggio):
   Portalo fuori dalla folla e fallo sdraiare in un luogo fresco.
   Rinfrescalo come puoi (ghiaccio sulla base del collo o un fazzoletto umido sulla fronte).
   Quando la temperatura corporea scende, avvolgilo in una coperta asciutta.
   Non lasciarlo mai solo, cerca di tranquillizzarlo e parla con lui.
   Se è cosciente fallo bere: acqua, the o succhi di frutta freschi, NON FREDDI! e NIENTE ALCOL!
   Anche se ti sembra che stia meglio, accompagnalo al Pronto Soccorso.
   Se non si riprende, chiama il 118! E ricordati che non ci sono conseguenze legali per te!

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